Il 18 novembre la III Giornata nazionale dedicata a queste persone, alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili: pubblichiamo alcuni sussidi utili. Il 17 e 18 novembre a Roma il primo incontro nazionale dei Referenti territoriali.
Sabato 18 novembre la Chiesa italiana celebra la Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, sul tema «”La Bellezza Ferita” Curerò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe» (Ger 30,17). L’iniziativa, istituita in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge Diocesi, parrocchie e tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo a questa dolorosa realtà (vedi qui il manifesto), con uno spazio bianco in calce dove possono trovare collocazione le segnalazioni delle iniziative parrocchiali e/o diocesane).
Il tema
Il versetto da cui prende spunto il tema della Giornata è al capitolo 30 del Libro di Geremia, che inaugura una sezione dedicata alla consolazione. Il Signore chiede al profeta di scrivere sopra un rotolo alcune parole, che non potranno più essere cancellate: «Cambierò la sorte del mio popolo» (Ger 30,3). Si tratta dell’impegno solenne di Dio a cambiare il corso della storia, a trasformare il lutto in gioia, a ricondurre il suo popolo a casa dalla terra d’esilio.
Israele aveva vissuto i traumi della violazione della Città santa e della conseguente deportazione della popolazione in Babilonia. Ne erano seguiti anni difficili, nei quali il popolo di Dio era stato costretto a vivere in terra straniera. Tanti canti e preghiere rievocavano la nostalgia di una gioia perduta e che non sembrava più recuperabile. I ricordi si mescolavano con il tormento: «Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion» (Sal 137,1).
Ma dopo questa stagione drammatica il Signore apre un tempo nuovo: c’è una speranza che si affaccia concretamente all’orizzonte. È venuto il momento di ricucire lo strappo, di ritornare all’antica serenità, di riprendere il cammino che si era bruscamente interrotto. Il profeta si fa quindi latore di uno straordinario quanto inatteso messaggio di speranza: il Signore è pronto a guarire ogni ferita, anche la più profonda. E a ridare bellezza alla vita.