Venerdì 1° novembre, solennità di Ognissanti – Nella liturgia di questo giorno nel Vangelo viene proposta la pagina delle Beatitudini nel racconto di Matteo (5, 1-12a). Ai suoi discepoli Gesù presenta se stesso e la sua sequela, la sua imitazione come condizione della beatitudine, cioè di una esistenza pienamente realizzata. È la santità alla quale ciascuno è chiamato, che non è fatta di gesti eroici, ma è cammino aperto a tutti e che tutti possono praticare facendo proprie le parole delle Beatitudini, rivivendo nella propria quotidianità lo stile stesso del Signore.
Sabato 2 novembre, Commemorazione dei defunti – La commemorazione di tutti i fedeli defunti segue immediatamente alla solennità di Tutti i Santi quasi formando un’unica celebrazione: infatti è sempre il mistero di Cristo che si celebra, della cui santità partecipano i santi del cielo e della terra, nella cui resurrezione vivono tutti i morti che hanno creduto in lui, del cui corpo siamo parte anche noi vivi, ancora pellegrini verso il regno. Fu l’abate di Cluny, Odilone, a fissare la data al 2 novembre e istituire un ufficio liturgico proprio, per ricordare i fratelli della comunità che avevano già terminato il loro pellegrinaggio terreno. Grazie alla grande influenza dei monaci cluniacensi questa celebrazione si estese rapidamente fino a diventare prassi comune in tutta la Chiesa latina.